Market Square con la City Hall, Old Town Alexandria |
Non so da dove cominciare. Una sensazione nuova per chi, come me, scriverebbe una pagina per ogni battito di ciglia. Questa pagina però chiude un capitolo e dunque merita più di un battito di ciglia.
C'è un intero sguardo, dietro questa pagina. Uno di quegli sguardi che rivolgi a chi ami, di quelli che solo un bellissimo tramonto cattura, di quelli che amano soffermarsi sui riflessi nelle gocce di pioggia sulla finestra.
Sono gli ultimi giorni qui nella nostra America. Un miscuglio di emozioni fluisce volontariamente libero, dentro e fuori dalla pelle col respiro. Consapevolmente mi godo anche la malinconia della separazione dal luogo che ci ha ospitato per tre lunghi anni, dalla casa in cui il mio baby è nato in un giorno di Novembre quando fuori c'era la neve.
La townhouse in cui abbiamo vissuto, angolo tra la King e la Patrick |
Passeggio come sempre nella mia Old Town Alexandria, in Virginia, fatta di ciottoli e mattoncini rossi, di townhouse colorate e negozietti sulla King, la via principale, di un waterfront che tante volte ci ha visto andare su e giù lungo il Potomac, sul Mount Vernon Trail, oppure solo per dire ciao a Starbucks.
Porticciolo al Waterfront, Old Town Alexandria |
Un turbine di emozioni, consapevolmente assaporate. I saluti agli adorabili vicini di casa, ai miei studenti di yoga che più teneri non si può, alle amiche conosciute qui che porterai con te nel cuore e ti auguri di rivedere. Uno sguardo al passato, ai tre anni statunitensi che ti hanno dato tanto, uno al futuro ambientato altrove, pieno di incognite, sogni da realizzare e progetti in corso che vuoi condividere. Poi torni al presente fatto di valigie, scatoloni, pannolini e libri di favole (in inglese). Non c'è tempo di divagare ma le emozioni restano lì a fluire libere al ritmo del vento.
Questo blog è nato in viaggio, ha raccolto le mie esperienze nel Nuovo Mondo che ora è già vecchio. Storie di una mente (che lavora ogni giorno per essere) neutra, e così vorrà essere, sotto un altro cielo. La malinconia c'è, ma danza intorno a una missione che è un pilastro di certezza, come mi ricorda il Ganesha regalatomi dalle amate persone del centro yoga in cui ho praticato e insegnato in questi anni americani, ormai da solo sul comodino vuoto: gratitudine nel mio cuore. Lì dove c'è casa.
La prima parte dell'ultimo viaggio la farai in compagnia ;)
RispondiEliminaLove love e ancora love. :)
EliminaChe bel post. Sei una grande persona e di grande ispirazione per me.
RispondiEliminaGrazie di cuore Tina, ne sono onorata.
EliminaBel post :)
RispondiEliminaTi ringrazio! Anche per essere passata di qua. :)
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