Neve, mele e cannella, compleanni, giochi di luce e candele profumate: tutti indizi del mio Natale. In più, ovvio, sono in America. Ecco com'è quest'anno, almeno finora.
Si comincia da passeggiate a Union Station, romanticismo a Georgetown, tramonti e outlet al National Harbor.
Union Station, Washington D.C. |
Neve sul nostro terrazzino |
National Harbor |
Prendere nota: mai farsi regalare un albero di Natale dai Norvegesi. Hanno decorato quello donato agli US, oggi a Union Station, con piccole facce da urlo di Munch: il loro modo per ringraziarli dell'aiuto ricevuto durante la WWII. Che dire? Da urlo.
Union Station, Washington D.C. |
I compleanni dicembrini sono il mio e quelli del CV, non in quest'ordine. L'uomo di casa è stato festeggiato con una torta al cioccolato e noci, farcita con crema alla vaniglia.
Sin da piccola ho compiuto gli anni insieme al Natale, visto che il mio compleanno è il 27 dicembre, e le torte si sono sempre un po' confuse fra pandori e panettoni, pizziddati della nonna e paste di mandorla della zia, pasticcini degni della migliore tradizione siciliana.
In questi giorni le torte hanno rimontato (per quanto senza panna...!): ne ho fatte tre nel giro di una settimana, sono venute buonissime e sono super leggere, visto che lo zucchero è pochissimo e integrato da dolcificanti naturali (miele, malto di riso o sciroppo d'acero) e non ci sono uova.
Torta di mele accompagnata da crema alla cannella |
Torta di cioccolato e noci farcita con crema alla vaniglia |
Dopo una settimana intensa fra yoga e esami per un'altra cintura di taekwondo, trovo finalmente il tempo per scrivere e apprezzare quanto accaduto nelle ultime ore: tre dolcissime amiche che da DC vengono ad Alexandria alle 5 del mattino per vedermi e fare yoga insieme, happy hour in settimana per conoscerne di nuove e una chat con le care amicizie di sempre, su Whatsapp per poter parlare tutte insieme come ai vecchi tempi nonostante le distanze.
Cosa mi manca del Natale? Potrei dire la Sicilia, ma i miei genitori me la porteranno in persona, insieme ad olio extravergine di oliva appena spremuto e salse fatte in casa dalla mamma.
Mancherà un cane biondo, ma mai dal cuore. Mancheranno persone invisibili, ma senza rancore. Mancheranno regali preziosi e potremmo aver bisogno di più coperte, ma la ricchezza sarà come sempre il calore del cuore.
Dal Potomac, l'orizzonte non mi sembra più così lontano.
.......e ho finito la lettura commuovendomi,pensando alla vera "povertà" del momento......il cane biondo.....anche se la ricchezza che ci ha lasciato è TANTA!
RispondiEliminaCon le tuo foto ho un poco sognato
RispondiEliminaTi ringrazio! Sarebbe bello poter regalare sogni per Natale, vero? :-)
EliminaCari amici,
RispondiEliminagrazie della cartolina del Machu Picchu e grazie delle bellissime foto che ci aiutano a sentirci meno lontani.
Con la speranza di vedere presto con i nostri occhi l'America che ci racconti.
Un bacio
B e D
Questa casa (americana) vi aspetta a porte aperte... Sbrigatevi a venire, ché fa freddo!! :) Grazie cari... Nell'attesa che veniate davvero, siete comunque sempre vicinissimi.
EliminaMi piace moltissimo guardare i tuoi scatti. Uno dei miei sogni è visitare gli Stati Uniti e spero di poterlo realizzare il prima possibile. Nel frattempo mi godo le tue foto che sembrano MOLTO più vere di quelle che si trovano su google digitando banalmente "America" :D complimenti.
RispondiEliminaCiao Umberta! Sono sempre felice di sapere che qualcuno ha viaggiato insieme a me. Il tuo commento su questo post è un graditissimo regalo di natale! Grazie di cuore!
EliminaGiusto ieri parlavo con un mio amico di Marsala dell'apertura mentale di chi vive ammirando la vastita' del mare.
RispondiEliminaPassa a trovarmi su www.thedreamyteacher.blogspot.com
Già fatto! Da isolana a isolana, il mare che c'è in mezzo è assolutamente in comune! Grazie per avermi segnalato il tuo blog, un abbraccio!
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