Creatività a tavola in un ristorante di Tulum, Messico |
The word spoken with manners and radiance effectively gives infinite strength to the speaker, and the experience is Godlike.
Yogi Bhajan
Sulla scia delle ricette d'amore, oggi parliamo di gola: in termini di creatività in cucina ma anche di comunicazione, con il supporto dello yoga.
Secondo l'anatomia yogica, i chakra sono vortici di energia (la parola in sanscrito significa proprio "vortice" o "ruota") che corrispondono a precise aree del nostro corpo: il loro corretto funzionamento (e movimento) mantiene la salute in buono stato. In termini di medicina occidentale questo accade quando le ghiandole del nostro corpo, il sistema endocrino, funzionano in modo bilanciato, agendo anche sul sistema nervoso.
Di chakra che passano per il corpo ce ne sono tantissimi, ma i principali corrispondono appunto al nostro sistema ghiandolare. Il chakra della gola, in particolare, è localizzabile in corrispondenza della tiroide (e paratiroide), una meravigliosa ghiandola a forma di farfalla: quale immagine più collegabile a gentilezza, libertà e grazia?
Il chakra della gola è il centro dell'espressione creativa e autentica, della nostra verità: le parole hanno un grande potere nel produrre un effetto sull'ambiente e sulle persone a cui le facciamo arrivare. Quello che diciamo e come lo diciamo esprime chi siamo: ecco perché una comunicazione aggraziata, priva di parole negative e cariche di impulsività fuori controllo, ci rende migliori comunicatori in quanto persone più piacevoli e degne di essere ascoltate. Persino la nostra voce ha il potere di arrivare più o meno piacevolmente alle orecchie altrui: non c'è bisogno di avere la preparazione di un cantante, però prestare attenzione al tono di voce (in modo che sia gentile e sicuro al tempo stesso) sicuramente migliora il processo di comunicazione.
Se la creatività più in termini fisici nasce naturalmente sotto l'ombelico (al livello del secondo chakra, corrispondente al sistema riproduttivo), la creatività applicata e consapevole risiede nella gola ed esprime con verità chi siamo, ovvero la nostra anima.
Quando paure, insicurezza e stress ci bloccano, le nostre capacità di esprimerci e la nostra creatività non fluiscono: sono giorni in cui la pagina resta bianca perché non troviamo le parole, la tela litiga con i colori, i bambini sembrano non volerne sapere di darci retta, ci sentiamo pigri e poco attivi, perdiamo opportunità e siamo chiusi al rinnovamento e la trasformazione non accettando i cambiamenti. Sembra insomma che nulla si muova, ma la verità è che siamo noi a non fluire e non lasciare che le cose si muovano intorno a noi. Non siamo liberi né in grado di trasformare le sfide in opportunità.
In questi casi di staticità, un po' di inventiva e attività rilassanti (ma dinamiche) possono essere di grande aiuto. Si può usare il corpo: praticare yoga ovviamente è perfetto, ma si può anche ballare, cantare (il chakra della gola si attiva immediatamente!), parlare con i bambini, compiere un gesto gentile nei confronti del partner o di noi stessi, fare una passeggiata nella natura o qualunque altra attività che ci muova da quello stato di stagnazione e ci liberi dall'auto-prigionia.
Io ieri ho cucinato, per esempio: la creatività in cucina è super divertente. In questi giorni di Thanksgiving sono stata particolarmente ispirata dal cibo, nel mio caso ovviamente vegetariano.
La mia idea di ispirazione, fortemente legata a un costante flusso di gratitudine, è già venuta fuori più volte in questo blog (qui i dettagli). Yoga e creatività sono fortemente interconnessi e l'aspetto più bello, a mio avviso, è che ciascuno di noi può esprimersi nel modo che più gli è congeniale, in totale libertà, per dare vita a un'opera creativa, qualunque essa sia. Ricette comprese.
Ogni prodotto della terra mi provoca un moto di gratitudine di per sé: più è naturale, appena colto o meno raffinato possibile, più dà energia sana e duratura.
Avete mai provato a prendere un chicco d'uva in mano e non mangiarlo subito? Toccate la superficie liscia della buccia con i polpastrelli, accarezzatelo con le labbra, annusatene la fragranza, provatene la consistenza solo con la lingua e il palato in bocca e solo all'ultimo usate i denti perché vi doni il suo succo, masticando lentamente e bene. Ringraziate e assimilate.
Ogni pasto potrebbe essere un'occasione per meditare e, di sicuro, in questo modo sarà molto più facile da digerire.
Detto ciò, sono siciliana e amo il cibo gustoso. Ho una mamma che dipinge e cucina divinamente, abbellendo ogni piatto con fantasia. Io non sono né una cuoca né una pittrice, i miei ingredienti sono le parole, ma nelle mie vene sicuramente scorre quel flusso continuo di ispirazione al creare e un'attitudine godereccia alla buona tavola.
Il risultato di questi giorni in cucina è stato all'insegna del goloso cioccolato e voglio condividerlo con voi.
Nelle ricette che seguono, gli ingredienti sono tutti biologici e non trovate uova. Io mangio i latticini, ma se siete vegani ci sono sempre altre possibilità!
Si può essere golosi in modo sano: basta usare ingredienti di qualità e non esagerare con lo zucchero (e le fette di torta!).
Anche cucinare è una forma di comunicazione e un gesto d'amore. Nel mio caso, queste ricette sono avvenute per nutrire il mio CV, i vicini, gli amici a cena. E la mia creatività.
Vi fa gola?
Torta Sacher (quasi) vegana |
Torta Sacher (quasi) vegana
Ingredienti:
250 grammi di farina tipo 0
150 grammi di zucchero di canna integrale
80 grammi di olio di girasole
120 grammi di cioccolato fondente
2 cucchiai abbondanti di cacao
250 grammi di latte (o latte di soia se la volete del tutto vegana!)
2 cucchiaini di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiai scarsi di aceto di mele
marmellata di albicocche q.b.
Per la copertura:
200 grammi di cioccolato fondente
100 grammi di latte (o latte di soia)
2 cucchiai di marmellata di albicocche
2 cucchiai di sciroppo d'acero
Preparazione:
Versate l'aceto di mele nel latte (o latte di soia!) e lasciate riposare per qualche minuto. Aggiungete il cioccolato fondente che avrete sciolto a bagnomaria, due cucchiai di marmellata di albicocche, lo zucchero di canna e l'olio. In un'altra terrina setacciate farina, lievito, bicarbonato e cacao; aggiungete un po' alla volta ai liquidi (io ho usato il robot da cucina, perché l'impasto della Sacher è più consistente di una torta soffice standard). Ungete e infarinate una teglia da forno di 24cm di diametro, versate il composto e mettete in forno preriscaldato e ventilato a 160 gradi. Fate cuocere per 35 minuti. (Se la teglia è più piccola, dimezzate le dosi e infornate per una decina di minuti in meno).
Fate raffreddare, poi tagliate la torta per il lungo e spalmate uno strato generoso di marmellata di albicocche sulla parte bassa. Ricoprite con l'altra parte della torta. Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente per la copertura, aggiungete lo sciroppo d'acero, due cucchiai di marmellata di albicocche e il latte (o latte di soia!). Spalmate il tutto quando è ancora caldo sulla torta e fate raffreddare per mezz'ora in frigo prima di servire.
Cupcakes, vegane a piacere |
Direttamente dagli States, il dolcetto più famoso che ci sia.
Basic (Vegan) Cupcakes
Ingredienti per 6 cupcakes alla vaniglia e 6 cupcakes al cioccolato:
1/4 di litro di latte (o latte di soia)
1 cucchiaino di aceto di mele
110 grammi di burro (sostituibile con margarina oppure 80 ml di olio di girasole)
170 grammi di zucchero
estratto di vaniglia q.b.
175 grammi di farina
2 cucchiai abbondanti di cacao
1 cucchiaio di amido di mais
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
sale q.b.
Per una copertura di cioccolato spessa e ricca (io ne faccio spesso a meno... de gustibus!):
110 grammi di burro (o margarina) ammorbidito a temperatura ambiente
150 grammi di sciroppo d'agave, chiaro o scuro
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
40 grammi di cacao
50 grammi di latte in polvere (o latte di soia in polvere)
Preparazione:
Lasciate addensare il latte con l'aceto di mele per qualche minuto a parte. Mischiate burro e zucchero nel mixer a media velocità per un paio di minuti e poi dividete il composto a metà.
In una metà aggiungete 2 cucchiaini abbondanti di estratto di vaniglia, metà del latte con l'aceto, 100 grammi di farina, l'amido di mais, mezzo cucchiaino di lievito, mezzo cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale.
Nell'altra metà aggiungete 1 cucchiaino scarso di estratto di vaniglia, l'altra metà del latte con l'aceto, la farina rimasta, il cacao, mezzo cucchiaino di lievito, mezzo cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale.
Cuocete in forno preriscaldato e ventilato a 180 gradi per 20 minuti.
Lasciate raffreddare mentre preparate la copertura (se la volete): sbattete margarina e agave nel mixer a media velocità fino ad ottenere un composto liscio. Aggiungete la vaniglia, il cacao, il latte in polvere (o latte di soia in polvere) a bassa velocità. Se il mix appare troppo denso, aggiungete un po' di agave, se troppo liquido aggiungete pochissimo latte in polvere.
Mettete in frigo per 10 minuti per far rassodare e uscitelo 15/20 minuti prima di doverlo spalmare (con creatività!) sulle cupcakes completamente raffreddate.