Ti ricorderò sempre così, con quel sorriso e quella coda che roteavi come un'elica. Con i tuoi giochi semplici: ci portavi pigne e pietre raccolte in giardino, combattuto tra la voglia matta di fartele lanciare per inseguirle oppure tenerle in bocca e farle tue per sempre. Con le tue feste, ogni volta che dopo tanto tempo mi rivedevi. Con la tua zampa su una gamba per chiamarci, o contro una porta, per chiederci di entrare in casa. Con il tuo cuscino preferito, tanto amato da volertici accoppiare. Con quello sguardo che diceva tutto, senza bisogno di parole. Con le tue manifestazioni d'affetto sempre e comunque: alzandoti a fatica per camminarci dietro, mangiando anche quando stavi male pur di farci contenti, mettendoti da parte in silenzio in caso di tensione per non disturbare, mettendo il muso sotto il mio braccio quando mi hai visto piangere.
Mi hai insegnato l'amore incondizionato, mi hai insegnato come si possa tenere duro ed essere sempre gioiosi e contenti nonostante la malattia e la vecchiaia, mi hai insegnato a godere di ogni piccola cosa del mondo. Dopo undici anni te ne sei andato, il nostro cuore spezzato in mille parti, ma in ogni pezzetto ci sei e sempre ci sarai.
Grazie di tutto Esar, amico mio, piccola grande anima. Che la pura luce dentro di te guidi il tuo cammino, ovunque tu ora stia correndo felice.
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