"I am determined to speak truthfully, with words that inspire self-confidence, joy and hope." - Thich Nhat Hanh
Questo fine luglio sfuma nei ritmi veloci delle attività del rientro, dopo le giornate trascorse nell'immensa natura americana.
I primi due giorni a casa mi svegliavo al mattino e mi chiedevo: oggi che si fa dopo la meditazione? Guardiamo un po' la Lonely Planet e organizziamoci in modo da vedere il più possibile, entro il poco tempo che abbiamo a disposizione, prima di tornare on the road verso la prossima tappa... Soltanto dopo un po' mi rendevo conto di dov'ero (e del fatto che mio marito era già via, in ufficio da ore).
Bello viaggiare, bello tornare. Dopo due settimane fuori mi manca l'avventura, quella sensazione di non sapere quello che ci aspetta, di esplorare posti nuovi. Poi realizzo che, dopotutto, vivo negli Stati Uniti: sono comunque straniera.
Le riflessioni di oggi partono dal calendario: luglio sta finendo e si fa i conti con il mese che è passato. Ho scelto il mio calendario (ben visibile in cucina) con cura: dodici mesi per dodici citazioni di Thich Nhat Hanh. Molto, molto ispirante. Peccato che ogni tanto quei famosi ritmi quotidiani siano così rapidi che non hai il tempo per fermarti qualche minuto a meditare su frasi tanto pregne di significato.
A Luglio Thich Nhat Hanh (che, per inciso, è un monaco buddista, scrittore e attivista per la pace, oltre ad essere una guida spirituale e una fonte di ispirazione non solo per la sottoscritta) mi regala una frase che probabilmente dovrei recitare come un mantra ogni giorno.
La propongo quindi anche a tutti coloro che come me usano le parole per lavoro, per diletto o semplicemente per dare fiato alla bocca.
"Parole che inspirino autostima, gioia e speranza": hai detto niente! Come insegnante di yoga, ho scoperto (senza alcun preavviso) di essere un esempio e che tutto quello che dico (e come lo dico!) ha un impatto profondo sui miei studenti.
Come copywriter... beh, è un'altra storia! Il mondo della pubblicità e della comunicazione a volte può essere molto "finto". Pur di vendere un'immagine o un prodotto si diventa fin troppo spesso un po' subdoli.
Sbagliato!!!
Ed ecco il mio punto: non c'è alcun bisogno di inventarsi nulla e spendere preziose parole per vendere fumo.
Uno dei segreti di una buona comunicazione si basa proprio sulla verità: mai, e dico mai, inventarsi qualità di un prodotto che in realtà sono inesistenti o facilmente contestabili.
Perciò, anche se il cliente è innamorato del suo prodotto (o, spesso e volentieri, di se stesso), anche se implora in ginocchio di dire che la sua bottiglia d'olio contiene davvero oro liquido, non si cade nella trappola!
Il primo presupposto è che la gente non è stupida, non va presa in giro con giri di parole.
Quindi: chiarezza, trasparenza e semplicità. Bisogna dirlo facile. In modo creativo, certo, ma senza mirabolanti fantasie, piroette e salti mortali. Perché quando si cade da lì, ci si fa tanto, tanto male.
Essere "determinati" a comunicare con neutralità (consapevoli di tutti i punti forti e quelli deboli) è un'ottima base di partenza. Nonché un grande esercizio per la propria coscienza e pace interiore. Parola di Tich Nhat Hanh.