Di che si tratta?
Sono meditazioni create in
cucina, senza troppe pretese, un po' per gioco e un po' per magia. Lo
scopo è condividere una coccola per il corpo, la mente e l'anima
ispirando chiunque a lasciar fluire la propria creatività fra un
ingrediente e un'emozione.
Perché ricette di felicità?
Non c'è la pretesa di rendervi felici schioccando le dita. Però si chiamano "ricette di felicità" perché si svolgono in cucina, usando il cibo come veicolo di ispirazione e consapevolezza. A volte invitandovi a provare alimenti sani e poco elaborati, in modo da far bene al vostro corpo. A volte indulgendo in leccornìe che accarezzano l'anima e migliorano l'umore (leggasi cioccolato per la sottoscritta!). E ogni tanto, chissà, liberando la mente dai pensieri nel seguire una meditazione guidata il cui scopo primario è quello di ispirarvi a prendere un po' di tempo tutto per voi. Non è già questo il principio per sentirsi, se non felici, almeno bene e più rilassati?
Qual è la fonte di queste meditazioni?
Niente di pubblicato, riconosciuto o certificato. Queste meditazioni sono frutto della mia creatività, poggiando sulla base di quel po' di conoscenza di filosofia yogica e orientale che conosco come insegnante di kundalini yoga e del mio intuito. Nascono dall'amore che ho per noi esseri umani e dalla convinzione della nostra intrinseca bellezza che ogni tanto noi stessi oscuriamo, lasciandoci imbrigliare dalla mente, lo stress quotidiano, le insicurezze e così via.
Come meditare?
Con semplicità, senza aspettative, senza giudizio. La meditazione richiede allenamento, tempo e costanza per dare buoni risultati. E qui si tratta di un gioco innocente, un esercizio creativo che utilizza il cibo come fonte di ispirazione per migliorare il proprio benessere, l'umore, le giornate. Se la meditazione non funziona, avrete sempre un piatto delizioso creato da voi.
Come faccio a tenere gli occhi chiusi e al tempo stesso seguire la tua meditazione guidata?
Domanda legittima. Qualcuno mi ha chiesto di creare file audio e forse, quando avrò un po' di tempo in più, lo farò. Per il momento il consiglio è di leggere prima il post (grazie, a proposito, per viaggiare con me in questo blog!) e magari registrare la vostra stessa voce che legge la meditazione: ricordate, voi siete i vostri stessi insegnanti, le vostre guide, i vostri guru. Nessun altro all'infuori di voi.
Non riesco a concentrarmi, non funziona, non capisco...
Ci sta tutto. Possono esserci tante ragioni per cui tutto questo non incontri il vostro gusto. Dopotutto, si tratta di ricette: a chi piace, a chi no. Il fatto stesso di avere provato almeno una volta, comunque, è già un piccolo passo verso se stessi, un momento che avete preso totalmente per voi.